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Nell’ambito del VI Festival della lettura – Reading che si è tenuto il 2-3-4 settembre 2022 presso il convento di S. Francesco di Paola a Pedace (Casali del Manco, Cs) l’artista Roberto Mendicino ha presentato in prima assoluta, con un grande successo di pubblico e di critica, la sua mostra personale dal titolo “Percezioni in rosso”. Quarantuno le opere esposte, tutti dipinti ad olio su tela realizzati negli ultimi 4 anni, dove regna incontrastato un colore: il rosso. Entrando nel salone del convento si aveva subito la sensazione che i dipinti fossero stati realizzati esclusivamente per quell’ambiente, molto probabilmente per la maestria dell’allestimento curato dalla dott.ssa Giusy De Iacovo coadiuvata dall’artista stesso.

Abbiamo fatto una piccola intervista al pittore chiedendo subito delucidazioni sul titolo della mostra e così ha risposto: “Bisogna fare una premessa, il titolo nasce da una serie di sperimentazioni avvenute negli ultimi anni. Durante la pandemia alcune tematiche quali la presenza di scene oniriche e una nuova reinterpretazione metafisica e surreale sono state riproposte in una chiave diversa: i dipinti “dell’immediato”, così come li definisco, hanno trovato una nuova linea di intreccio tra astrazione, neo-surrealismo e sintesi formale estrema. Collegata a queste tematiche è nata nel 2020 l’idea “Pensando in rosso” per la presenza costante di questo colore che nei primi dipinti è un piccolo segno, negli altri successivi diventa invece cromatismo predominante. E’ proprio da queste sperimentazioni che nasce appunto il titolo della mostra. Il rosso diventa non solo un segno-colore ma il fine percettivo che la mente registra come stimolo di determinate sensazioni grazie all’aggiunta dei dettagli”.

Si può parlare allora di un cromatismo che la identifica come artista?

“Sì certo, un cromatismo che non riguarda solo il rosso ma la scelta combinata con altri colori che sono tipici della mia produzione”.

Qual è l’opera a cui è maggiormente legato?

“E’ un’opera a carattere sacro “Vergine Sposa col Bambino”, dove ho voluto dare alla Vergine il volto di mia madre, e la cui iconografia risulta finora inesistente in Italia e in Europa. Questa tela ha ricevuto importanti riconoscimenti tra cui la recensione di Vittorio Sgarbi che ne ha decretato il II posto al Premio Pandosia nel gennaio 2022”.

Come mai ha scelto questo posto per presentare la personale?

“Stavo preparando la mostra da un po’ di tempo e avevo iniziato a visionare alcuni luoghi quando a luglio arriva la telefonata di Stefania Martucci che mi avrebbe voluto ospite al Festival della lettura; per la stima che ho nei suoi confronti ho detto subito di sì. Quando poi ho visto il convento ho avuto conferma di quanto pensassi”.

Roberto Mendicino per le importanti attività che ha svolto e svolge nel campo della cultura e dell’arte, ha ricevuto riconoscimenti molto prestigiosi tra cui il Premio Festival Art Spoleto 2016 e 2018 nell’ambito del Festival dei Due Mondi; “Diego Velázquez” e “I Guerrieri di Riace” (Lecce, 2017); “Julius Caesar Imperator” (Lecce, 2018); “Premio Galarte” Rende (Cs), Museo del Presente, sotto il patrocinio del Senato della Repubblica e del Ministero per i beni e le attività culturali, 2018; “I Premio Internazionale Arte Palermo” (2018); “Pablo Picasso” (Lecce, 2018); “Premio Europeo Eccellenza delle Arti” (Roma, Barcellona, Parigi, 2019); “Artemisia Gentileschi” e “Monna Lisa” (Lecce, 2019); “Apollo e Dafne” (Mesagne, 2020); “I Premio Internazionale Città di Budapest” (2020); “Artista dell’anno 2020-Premio della creatività” (Palermo, 2021); “Premio David di Michelangelo” e “Hermes il messaggero degli dei” (Lecce, 2021).

L’artista è stato ancora insignito di altri numerosi riconoscimenti tra cui il 1° posto per tre anni consecutivi (2015-16-17) al “Borgia Film Festival” e al I Concorso artistico letterario nazionale “La nebbia agli irti colli…” (Edizioni Atlantide - 2018), entrambi per la sezione pittura.

Inoltre, il comitato di valutazione della Cairo Mondadori, dopo un’accurata selezione dei dipinti, ha espresso favorevolmente il suo giudizio e lo ha inserito per tre anni consecutivi nel Catalogo d’Arte Mondadori che raccoglie la produzione artistica italiana dal primo Novecento ad oggi.

L’artista espone in Italia, Europa e America. Tra le mostre personali più importanti si ricordano “Maschere nel deserto” (2016) e “I miei deserti” (2018), Cerisano (Cs), Palazzo Sersale e “I deserti dell’anima” presso la Biblioteca Nazionale di Cosenza nel 2017.

 

Percezioni in rosso, olio su tela, 80x80, 2022

 

 Il circo, olio su tela, 50x70, 2022

 

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