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di  Monica Vendrame 

 

Simone Cristicchi, con "Quando sarai piccola", ci regala una riflessione profonda sull’amore e sulla trasformazione dei legami familiari. La canzone non è solo un omaggio alla madre, Luciana, che nel 2012 ha subito un’emorragia cerebrale che ha alterato in maniera irreversibile la sua vita, ma un’intensa riflessione sul cambiamento che investe tutti noi, quando il tempo e la malattia cancellano i ricordi e trasformano i ruoli.

Il cuore del brano è un'immagine struggente: una madre che diventa piccola. Non si tratta di un’immagine metaforica, ma di una realtà dolorosa che tanti figli devono affrontare: l’inversione dei ruoli. La madre, che prima accudiva, si trova ora a dipendere dal figlio. E questo cambiamento è colto dal cantante con una sensibilità rara. Cristicchi descrive il figlio che, suo malgrado, si fa carico della madre, la aiuta a camminare, le ricorda il proprio nome, la sostiene nei suoi vuoti di memoria. Un atto di cura che non è solo fisico, ma anche emotivo e psicologico.

Ciò che rende speciale questa canzone è la sua capacità di affrontare una sofferenza che tutti, prima o poi, sperimentiamo, ma farlo con una dolcezza che avvolge. Nelle parole di Cristicchi non c’è posto per il rancore o per la disperazione, ma c’è una carezza infinita. Il figlio che si prende cura della madre non lo fa per dovere, ma per un amore che non smette mai di essere vivo, nemmeno quando lei non lo riconosce più.

Il messaggio che la canzone trasmette è universale: prima o poi, ogni figlio si troverà nella situazione di dover prendersi cura di un genitore che diventa vulnerabile. È un momento in cui l’amore si fa guida, e diventa la forza che ci sorregge, anche quando tutto il resto sembra svanire.

Il vero punto culminante del brano arriva nei suoi ultimi versi, che si presentano come un addio dolce e sereno, ma anche una promessa di presenza costante. Le parole finali sembrano un abbraccio sussurrato, una ninna nanna al contrario, che chiude il cerchio di un legame profondo:

"Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte.
Adesso è tardi, fai la brava.
Buonanotte."

In queste parole risuona un messaggio di continuità e speranza, anche quando la memoria non c’è più. Anche se la madre non riconoscerà più il figlio, l’amore che li lega non verrà mai meno. "Quando sarai piccola" non è solo la storia di un figlio che assiste al cambiamento della madre, ma la storia di tutti noi. Un giorno, tutti ci troveremo a dover accompagnare un genitore che si smarrisce, e diremo quelle stesse parole, mentre il cuore si stringe.

Questa canzone è un inno all’amore che persiste, che rimane saldo, anche davanti alla sofferenza e alla trasformazione che il tempo porta con sé. Perché, in fondo, l’unica cosa che non cambia mai è l’amore che ci unisce, quello che ci sostiene nei momenti più difficili e che ci permette di affrontarli con serenità.

 

QUANDO SARAI PICCOLA
 
Quando sarai piccola ti aiuterò a capire chi sei,
ti starò vicino come non ho fatto mai.
Rallenteremo il passo se camminerò veloce,
parlerò al posto tuo se ti si ferma la voce.
Giocheremo a ricordare quanti figli hai,
che sei nata il 20 marzo del ’46.
Se ti chiederai il perché di quell’anello al dito
ti dirò di mio padre ovvero tuo marito.
Ti insegnerò a stare in piedi da sola,
a ritrovare la strada di casa.
Ti ripeterò il mio nome mille volte
perché tanto te lo scorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutto quell’amore che mi hai dato
e sorridere del tempo che non sembra mai passato.
Quando sarai piccola mi insegnerai davvero chi sono,
a capire che tuo figlio è diventato un uomo.
Quando ti prenderò in braccio e sembrerai leggera
come una bambina sopra un’altalena.
Preparerò da mangiare per cena,
io che so fare il caffè a malapena.
Ti ripeterò il tuo nome mille volte
fino a quando lo ricorderai.
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutto, tutto il bene che mi hai dato.
E sconfiggere anche il tempo che per noi non è passato.
Ci sono cose che non puoi cancellare, ci sono abbracci che non devi sprecare.
Ci sono sguardi pieni di silenzio che non sai descrivere con le parole.
C’è quella rabbia di vederti cambiare e la fatica di doverlo accettare.
Ci sono pagine di vita, pezzi di memoria che non so dimenticare
Eeee… è ancora un altro giorno insieme a te,
per restituirti tutta questa vita che mi hai dato
e sorridere del tempo e di come ci ha cambiato.
Quando sarai piccola ti stringerò talmente forte
che non avrai paura nemmeno della morte
Tu mi darai la tua mano, io un bacio sulla fronte
Adesso è tardi, fai la brava
buonanotte.
 
 
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Info Autore
Monica Vendrame
Author: Monica Vendrame
Biografia:
Vive a Pegli (Genova). Direttrice editoriale del quotidiano online "La Voce agli Italiani" e collaboratrice/redattrice del periodico "La Voce del Savuto". E' vicepresidente dell'Associazione culturale "Atlantide - Centro studi nazionale per le arti e la letteratura" e promotrice di eventi culturali. E' una persona curiosa, sempre attenta al mondo che la circonda. La conseguenza naturale di questo suo modo d'essere è il desiderio di leggere, di rimanere sempre aggiornata su svariati argomenti, quelli che colpiscono la sua sensibilità. Nutre un amore sviscerato per tutti gli animali. Si diletta a scrivere poesie e a catturare immagini che la emozionano con la sua macchina fotografica. Attualmente sta lavorando al suo primo volume di liriche che vedrà la luce nel 2025.
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