di Paolo Russo
L'ex Premier Giuliano Amato rilascia a Repubblica un'intervista con incredibili rivelazioni sulla strage di Ustica!
“Era scattato un piano per colpire l’aereo sul quale volava Gheddafi, ma il leader libico sfuggì alla trappola perché avvertito da Craxi”. “Adesso l’Eliseo può lavare l’onta che pesa su Parigi”, così Giuliano Amato accende i riflettori su una tragedia coperta da segreto militare.
Giorgia Meloni, si sente incalzata dalle dichiarazioni di Amato e già nel pomeriggio ribadisce che “quelle di Giuliano Amato su Ustica sono parole importanti che meritano attenzione. Il presidente Amato precisa però che queste parole sono frutto di personali deduzioni. Chiedo al presidente Amato di sapere se, oltre alle deduzioni, sia in possesso di elementi che permettano di tornare sulle conclusioni della magistratura e del Parlamento, e di metterli eventualmente a disposizione, perché il governo possa compiere tutti i passi eventuali e conseguenti”. Matteo Salvini nelle veci di vicepremier e di ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti gli fa eco: “Giuliano Amato ha rilasciato dichiarazioni di inaudita gravità a proposito di Ustica: è assolutamente necessario capire se ci sono anche elementi concreti a sostegno delle sue parole. Visto il peso delle affermazioni di Amato e il suo ruolo rilevante all'epoca dei fatti, attendiamo commenti delle autorità francesi”.
Interviene anche il Quai d'Orsay, la sede del ministero degli Esteri di Parigi: “Su questa tragedia, la Francia ha fornito ogni elemento in suo possesso ogni volta che le è stato chiesto”. Il ministero aggiunge che ogni informazione è stata fornita “soprattutto nel quadro delle inchieste condotte dalla giustizia italiana. Restiamo ovviamente a disposizione per lavorare con l'Italia, se ce lo chiederà”.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, getta acqua sul fuoco declassando le parole dell'ex premier a “parole di un privato cittadino”.
Daria Bonfietti, presidente dell'Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica commenta così: “con questa nuova sollecitazione importantissima, si tratta di far tornare con forza l'attenzione sulla vicenda e di far capire che la nostra dignità nazionale è stata molto lesa dai comportamenti degli alleati”. Ora, dice la Bonfetti, occorre “chiedere con forza ai francesi e al presidente Macron che non è coinvolto anche per motivi anagrafici, di attivarsi maggiormente per assumersi le loro responsabilità. È fondamentale e importante che insieme a me lo cominci a urlare anche qualcun altro. E Giuliano Amato è sempre stato una grande presenza per noi”.
La strage di Ustica, 81 morti
La strage di Ustica, un incidente aereo, avvenuto alle 20:59 del 27 giugno 1980 nel Mar Tirreno meridionale, nel tratto compreso tra le isole italiane di Ponza e Ustica.
Il volo di linea IH870 della compagnia aerea Itavia, partito dall'aeroporto di Bologna-Borgo Panigale e diretto all'aeroporto di Palermo-Punta Raisi si schiantò in mare. La partenza era programmata, come da orario della compagnia Itavia, per le 18:15, ma venne posticipata di quasi due ore a causa dell'arrivo in ritardo di un altro aeromobile.
L'aereo perse il contatto radio col Centro di controllo d'area di Roma, si spezzò, come appurato dopo lunghe analisi dei dati radar e con il successivo recupero del relitto dal fondo del mare, in almeno due grossi spezzoni e cadde nel mar Tirreno.
Nell'incidente morirono tutti gli 81 occupanti dell'aeromobile, tra passeggeri ed equipaggio.
Si trattò del quarto disastro aereo italiano per numero di vittime, dopo quelli del volo Alitalia 4128, del volo Alitalia 112 e di Linate.