Censura e coraggio: quando dire la verità diventa un atto rivoluzionario
di Monica Vendrame
«La forza è la via della pace». Quando queste parole sono uscite dalla bocca di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, il mondo sembra essersi fermato per un attimo. Un paradosso che riecheggia le pagine distopiche di Orwell, dove la guerra diventa pace e l'ignoranza si trasforma in forza. Ma questa non è fantascienza: è la realtà che stiamo vivendo.
Il Professor X, con la sua penna affilata e il coraggio di chi non ha paura di dire la verità, ha osato sfidare questa narrazione. E per questo è stato colpito. Censurato, accusato, umiliato. Ma non zittito. Perché le sue parole, come quelle di Erodoto, Einstein e tanti altri che hanno parlato di pace in tempi di guerra, continuano a risuonare.
«Non ci voglio credere!», scriveva Guendalina Middei (alias Professor X) in un post che le è costato caro. «Vedete questa signora? Ursula von der Leyen, che è a capo della Commissione Europea e rappresenta l’Europa agli occhi del mondo, ha detto: “Dobbiamo riarmare urgentemente l’Europa. La forza è la via della pace”». Per un attimo, ha pensato a un’allucinazione. Ha chiuso gli occhi e li ha riaperti, ma quelle parole erano ancora lì, scritte nero su bianco. «La forza è la via della pace», ossia «la guerra è pace». Lo aveva scritto Orwell in 1984, un romanzo che oggi sembra sempre meno finzione e sempre più un manuale di istruzioni.
Eppure, la scrittrice non ha abbassato la testa. Ha continuato a scrivere, a denunciare, a ricordarci che ci sono alternative. «Con i soldi di un solo caccia bombardiere», sottolineava, «si potrebbero creare 143 asili nido e dare lavoro a oltre 2150 persone. Si potrebbero costruire ospedali, scuole, biblioteche. E invece verranno usati per costruire armi».
Ma il sistema non ha gradito. Negli ultimi tre giorni, una valanga di accuse è piovuta addosso alla Middei: atti osceni, sostanze illegali, censura pesantissima. «Sono accuse talmente false da far quasi ridere», scrive. «Ma non fa ridere. Non fa ridere un paese dove la libertà di pensiero, di parola e di opinione non hanno più valore. Non fa ridere un paese che trema davanti alla parola pace e che si esalta sentendo parlare di guerra».
E mentre il suo ultimo libro viene oscurato sui social network, mentre il suo nome viene associato a crimini abietti, il cuore del Professor X si spezza. Letteralmente. «Se digitate nella barra di ricerca di Facebook il titolo del mio libro», racconta, «non solo il sistema vi impedisce qualsiasi ricerca, ma vi apparirà un messaggio che lega me e il mio nome al crimine più abietto che possa esistere su questa terra».
E confessa: «Mi hanno tolto il sorriso, il mio lavoro, ma non la voglia di andare avanti. Continuerò a fare ciò che ho sempre fatto: a testa alta».
La sua storia è un monito per tutti noi. In un mondo che sembra aver smarrito il valore della libertà e dell'umanità, la Middei ci ricorda che le parole hanno un potere immenso. Che la pace non è un'utopia, ma una scelta. E che il vero coraggio non sta nel brandire armi, ma nel difendere il diritto di pensare, di parlare, di sognare un futuro diverso.
«A voi, che siete stati i miei lettori, voglio dire soltanto una cosa: GRAZIE. Grazie per l’affetto che mi avete dimostrato in questi anni».
E a lei, noi rispondiamo: grazie, Professor x, per averci mostrato che una sola voce può fare la differenza. Per averci insegnato che la libertà non si chiede, si difende. E per averci ricordato che, anche nei momenti più bui, c’è sempre spazio per la speranza.
Se anche tu credi nel valore della libertà di espressione, condividi questa storia. Perché nessuno dovrebbe essere zittito per aver parlato di pace.