Riceviamo e pubblichiamo
"FRANCAMENTE SONO 3 ANNI CHE IL PD NAZIONALE DECIDE E IN CALABRIA SI PRENDONO SOLO MAZZATE
Questa condizione ha consentito i congressi farsa con la "consegna" del partito ipotecata dalla permanenza del commissariamento. Ora però almeno evitiamo la beffa delle strumentalizzazioni. Soprattutto da parte di coloro che sono stati i beneficiari "del regime" .
Per questo insieme a Franchino e a Midaglia abbiamo inteso , con una lettera inviata al segretario nazionale, contribuire ad individuare i Mali veri che continuano ad affliggere il PD Calabrese. All’on Enrico Letta Segretario nazionale PD Dopo la duplice sconfitta alle regionali ,quella della Provincia di Cosenza è solo l’ennesimo disastro politico, che consegna al centro-destra, con poco più del 40%,la guida di un Ente che per cinquant’anni ha costituito un presidio istituzionale di riferimento per le forze del centrosinistra.
Ancora una volta si è inteso procedere con cinismo , non ascoltando le grida di dolore dai territori , dai Sindaci e amministratori locali, tacitando i circoli e gli iscritti , con l’arroganza propria degli impuniti. Si continua a decidere tutto a Roma , senza nessuna interlocuzione con il partito calabrese. Così , dopo i Commissari e i congressi farsa , svolti con il ricatto dell'unanimismo, prosegue il commissariamento del PD calabrese, al solo fine di consentire ai soliti la facoltà di disporre del partito.
Una sorta di legittimazione a continuare a fare come e peggio di prima. Una condizione insostenibile che determina l'allontanamento, l'indifferenza, del nostro popolo, che è divenuto estraneo al richiamo artato di un gruppo di potere che fa appello alla lotta al centrodestra a soli scopi di convenienza personali o di gruppi. Si tratta di modestissimi e spregiudicati detentori del comando , gli stessi che hanno delegittimato la funzione di reale alternativa del centrosinistra, attraverso la pratica del trasformismo e del consociativismo. Una condizione di comando che continua ad essere esercitata ed ostentata sui miseri resti del PD al solo fine di rimediare qualche poltrona per qualche amico.
Una pratica, che come è ormai di tutta evidenza, è percepita come contraria agli interessi della comunità democratica e dei Calabresi sempre più estranei e rassegnati ! Com'è possibile non rendersi conto che continuando a decidere solo a Roma, anche dopo il congresso farlocco, rimuove ogni forma di militanza e fa venire meno le ragioni stesse della appartenenza?
Una comunità senza partecipazione è ancor più senza condivisione, non ha ragione di essere! Sono dinamiche che rendono sempre più drammatica la situazione del PD calabrese . Un partito che rimane interamente svuotato da ogni capacità decisionale e dalla partecipazione democratica. Mentre da Roma, attraverso la ciurma dell'ascarato locale, le correnti nazionali decidono a nome e per conto dei Calabresi. È sempre più evidente che il cambiamento è possibile solo iniziando a combattere e a sconfiggere il ruolo di esecutori dell'ascarato locale. Boccia e Graziano hanno sempre sbandierato di aver condiviso ogni scelta con l’ascarato locale e continuano a ripeterlo ai quattro venti la chiamata a correo.
Il PD può diventare uno strumento a servizio dei Calabresi, solo se viene liberato dagli utili idioti che per conto terzi si fanno carico "del lavoro sporco", che continua incessante anche sui resti del corpo martoriato del partito dopo tre anni di commissariamenti. E’ lo stesso contesto degenerativo che per ultimo ha prodotto le candidature alla presidenza della provincia di Cosenza e a sindaco di Catanzaro, emarginando i Sindaci, gli amministratori locali e gli iscritti al partito. Infatti, dopo la illusione della storiella della "rigenerazione del partito" attraverso i congressi, si sta generando una sempre più vasta delusione che sta innescando un vero e proprio reflusso che è alla base delle delusioni polemiche e degli abbandoni.
Altro che rigenerazione, ormai il partito è moribondo e gli ultimi accadimenti rischiano di essere letali. In questa drammatica situazione è necessario prendere atto che Non bastano gli appelli, gli inviti alla responsabilità e al buon senso. Serve uno scossone :Ora va fermata la cinica demolizione di quel che resta del PD , riconsegnando centralità agli interessi generali e sgombrando il campo dagli interessi correntizi , sin qui unici protagonisti".
Mario Franchino, Pietro Midaglia, Bruno Villella