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di Mario Logullo

Domani un'altra giornata di protesta per i lavoratori delle Terme Luigiane, un altro tentativo di riuscire a far qualcosa per tutelare i posti di lavoro a rischio. Tutti i dipendenti, in attesa di fatti nuovi, occuperanno le strutture delle Terme nuove.

Sono passati ormai tanti anni da quando è iniziata la querelle tra i comuni di Guardia Piemontese ed Acquappesa con la Sateca, la società che gestisce le terme da una vita. Lo scorso anno, la situazione è precipitata e da diversi mesi, dopo le proteste, gli scioperi e le manifestazioni, non si capisce bene ancora, perché non si arrivi ad una soluzione, per salvare un fiore all'occhiello della Calabria, un patrimonio davvero enorme, per la qualità delle acque ma anche per tutta la struttura. Ecco di seguito, il comunicato stampa dei lavoratori. 

«Visto che a causa delle azioni sconsiderate dei sindaci Tripicchio e Rocchetti, se non verremo uccisi dal Covid moriremo di fame perché ci viene impedito di ripartire con le nostre attività lavorative, abbiamo deciso di riappropriarci autonomamente del nostro lavoro!

A partire da lunedì 3 maggio i lavoratori Sateca, insieme alla CISL, occuperanno pacificamente e nel totale rispetto della normativa anti-covid lo stabilimento termale Thermae Novae di proprietà della Sateca Spa per avviare tutte le operazioni di pulizia e manutenzione finalizzate al riavvio dell’attività lavorativa. In una lettera inviata al Presidente Spirlì noi lavoratori lo abbiamo invitato a venire a visitare la nostra splendida cittadina termale ed il nostro posto di lavoro, naturalmente l’invito si intende allargato anche all’Assessore Orsomarso qualora decidesse di affrontare la situazione non più come “amico dell’amico/elettore Tripicchio”.

L’occupazione e la protesta contro i Comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa andranno avanti ad oltranza fino a quando non verrà ripristinata l’erogazione dell’acqua termale verso la condotta della Sateca. 

La storia delle Terme Luigiane va assumendo sempre di più connotati assurdi e incomprensibili.

Una riapertura resa impossibile da due sindaci che si ostinano ad agire nella totale indifferenza e mancanza di concretezza rispetto ai problemi reali legati ad una questione così importante, e che mostrano di essere totalmente inadatti al ruolo istituzionale che sono stati chiamati a svolgere.

La gravissima assenza dei sindaci, peraltro senza alcuna motivazione, registrata nell’incontro convocato dal Presidente Spirlì per il giorno 27 aprile scorso e l’assenza dell’Assessore al Lavoro ed alle Attività Produttive Fausto Orsomarso, che ha preferito recarsi ad un programma televisivo locale anziché affrontare la nostra emergenza lavorativa, ci avvilisce ancora di più. Il Presidente, durante la precedente riunione del 20 aprile scorso, aveva fatto presente l’importanza e l’urgenza di avere intorno ad un tavolo tutte le parti, nessuna esclusa, al fine di trovare ad ogni costo una soluzione per garantire l’occupazione di 250 lavoratori e il prosieguo delle attività sanitarie. 

Questo gravissimo affronto fatto al Presidente da parte di altre istituzioni e la volontà di queste ultime di mantenere in stallo l’individuazione di una soluzione per non consentire il riavvio da parte della Sateca delle attività, è ormai evidente e inconfutabile.

Per garantire il completo sabotaggio dell’azienda sono finanche arrivati a chiudere l’adduzione dell’acqua alla condotta termale Sateca per riversarla abusivamente nel fiume, con il solo risultato di compromettere in modo irreversibile la funzionalità della condotta stessa.

Ciliegina sulla torta, l’ennesimo annuncio dei sindaci, giorni fa (ovviamente postato su facebook) in cui si affermava che il bando di gara fosse pronto. Ovviamente nessuno ha avuto il privilegio di vederne la pubblicazione ad oggi e, in ogni caso, la notizia non offre nessuno spiraglio per una soluzione concreta al problema della riapertura delle Terme Luigiane, né per il 2021, né per il 2022 e né tantomeno per gli anni a venire visto che un “improbabile” vincitore del bando potrebbe al massimo assorbire una ventina di lavoratori a fronte della perdita di almeno 250 di noi. 

I Sindaci esortano i lavoratori a non essere di parte esprimendosi a favore della Sateca. Vogliamo rispondere loro che noi lavoratori saremo sempre dalla parte di chi ci garantisce lavoro, occupazione e legalità, che si chiami Sateca o in altro modo. Siamo certi di non poter essere dalla parte di Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti, i quali continuano a trincerarsi dietro slogan inneggianti alla legalità, mentre le uniche azioni illegali (attendiamo con ansia che la magistratura faccia il suo corso) e sconsiderate sono quelle che hanno compiuto loro e che ci hanno portato solo in un baratro fatto di disoccupazione, mancanza di prospettive, azioni violente e minacce (tutto regolarmente denunciato nelle sedi competenti).

Il timore dei sindaci di offrire “illeciti vantaggi ad una società privata piuttosto che ad un’altra” ci fanno intendere che probabilmente non si sono ancora resi conto che, essendo quasi tutta la stazione termale di proprietà della Sateca, non ci potranno mai essere altre società private che potranno garantire i numeri dei servizi termali e degli addetti attuali, quindi di quale illecito vantaggio farneticano?».

 

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