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 di  Sara Costanzo

E alla fine, quello che volevano sopprimere, lo hanno fatto sbocciare.

Grazie ragazzi!!!
Siete stati MERAVIGLIOSI!!!
Oggi vi abbiamo ascoltato, vi abbiamo visto sorridere e cantare...e anche questo, salva.


Sabato 2 marzo in piazza a Pisa circa 5 mila persone sono scese in piazza dopo le manganellate della polizia dello scorso 23 febbraio.

 
La persona molto ferita, ha bisogno di un altro linguaggio.
E oggi, siamo TUTTI molto feriti e lo siamo in tanti modi e per tante ragioni diverse. Non si può accettare il contatto con la forza, quella che si esprime ancora nella prepotenza, nell'abuso di potere, nella manipolazione continua! Credo alle tante possibilità che apre invece una forza auto-conservativa, capace di mettere in confronto (anche aspro) i punti di vista divergenti, ma senza usare gesti repressivi. Garantire L' ORDINE. La parola ordine forse va ripensata. Posso permettere alla diversità delle libera espressione, senza ripetere ancora e più oltre, il solito meccanismo di obbedienza/sottomissione, in cui la colpa e la punizione, fanno da padroni?
CREDO all'intento di preservare ciò che è sacro, ciò che è vero, ciò che è fragile, vulnerabile. Sono tanti i modi per dialogare, anche in termini accesi, attraverso dinamiche regolative anche ferme, ma non dispregiative.
Distruggere è molto più facile che costruire.
Io credo che oggi ci sia un grande deficit dell'istanza di protezione: quella forza che non consiste nella scarica, ma piuttosto nella preservazione (diretta alla pulsione di auto-conservazione). La sua peculiarità è quella di credere che siamo TUTTI importanti.
Anche nell'ambiente educativo, dove le dinamiche di potere di celano parecchio bene, occorre la capacità di sostenere lo scambio anche conflittuale, senza perfidia, senza intento eliminatorio, senza mettere in ginocchio l'altro!
Senza umiliarlo.
LE FERITE HANNO BISOGNO DI UN ALTRO LINGUAGGIO!!
 
 
 
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