di Adelaide Baldi
C’è una nuova emergenza sanitaria da affrontare: le diagnosi tumorali tardive, oltre il 20%.
Purtroppo in questo periodo di pandemia la diagnosi precoce del tumore alla mammella, e non solo, è passata in secondo piano.
Tommaso Pellegrino, senologo, chirurgo oncologo e dirigente di Chirurgia Generale e Oncologica presso la Breast Unit del Policlinico “ Federico II ” di Napoli, già nel novembre dello scorso anno aveva lanciato l’allarme. Oggi ritorna a parlare di questo gravissimo problema, in quanto la situazione è diventata troppo preoccupante.
«Le diagnosi tardive sono purtroppo numerose e riguardano diverse patologie. Si tratta di un dato allarmante mai visto prima. Nei nostri reparti si registra un aumento del numero dei tumori avanzati della mammella, purtroppo anche nelle giovani donne. Occorre subito mettere in campo un piano incisivo di recupero delle cure. Gli ospedali e gli ambulatori devono tornare funzionare normalmente e regolarmente. I centri vaccinali, pur riconoscendone l’indispensabilità, non possono continuare a bloccare le attività ordinarie degli ambulatori negli ospedali. Questo, fortunatamente, in Campania riguarda poche realtà. Adesso che la pandemia sta allentando la sua morsa e che il piano vaccinale inizia a produrre risultati concreti bisogna accelerare sul ripristino di quelle funzioni del sistema sanitario che consentano di garantire un’adeguata assistenza ai pazienti oncologici - sottolinea il dott. Pellegrino - sia nella necessaria pratica della prevenzione che nella rapidità delle diagnosi».