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di  Giancarlo Piccinini

A Bologna, la mia città, da qualche settimana è entrata in applicazione la limitazione di velocità a 30 Km/h, salvo in poche arterie a scorrimento "veloce" dove è rimasto il limite dei 50 Km/h.

Dopo i primi giorni, dove tutti spaventati dagli autovelox e telelaser messi in campo dalla Municipalità e tante proteste per una misura così draconiana, poiché applicata senza un reale studio che differenziasse le limitazioni (ci sono strade dove percorrere ai 30 è veramente difficile), piano piano, le cose stanno ritornando come prima, ovvero anarchia totale. Il Comune, a sua volta spaventato dal MIT (Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) che minaccia di disapplicare la misura, ha allentato i controlli. Il risultato è quello di vedere su quelle strade che garantiscono una certa scorrevolezza grazie alla loro conformazione, una grande disparità tra automobilisti, fra chi ancora rispetta, suo malgrado, i limiti (sempre meno) e chi, adducendo a una sorta di protesta, confidando che questo bailamme verrà censurato dallo Stato riportando il tutto al limite dei 50 con l'annullamento nelle sanzioni nel frattempo erogate (c'è chi ha preso la multa perché faceva i 39 Km/h), sfreccia a velocità prossime ai 100 Km/h, con un gap di 50 e oltre Km/h rispetto a chi i limiti li rispetta; niente di più pericoloso. Alla mattina alle 7, vedo degli F35 che mi passano a 20 cm, gente che potrebbe svegliarsi 10 minuti prima e arrivare addirittura in anticipo, ma preferisce battere il record di Fantozzi. Eppure un limite dei 50 Km/h c'era già prima, ma tutti, Comune in testa, hanno fatto finta di niente, quest'ultimo passando da un estremo all'altro.

Aspettiamo il "botto"... 

 

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