Un'indagine condotta da Greenpeace Italia rivela la presenza di microplastiche su due importanti ghiacciai alpini
Trovate microplastiche sui giganti di ghiaccio dei Forni e del Miage, due tra i più importanti ed estesi ghiacciai dell’arco alpino, tra Lombardia e Valle d’Aosta: le nuove evidenze emergono da campioni raccolti la scorsa estate da Greenpeace Italia e analizzati grazie al supporto del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano e del Dipartimento per lo Sviluppo Sostenibile e la Transizione Ecologica (Disste) dell’Università del Piemonte Orientale.
L'inquietante contaminazione
I risultati dello studio mostrano che la contaminazione da microplastiche interessa l'80% dei campioni prelevati sul Ghiacciaio dei Forni e il 60% di quelli raccolti sul Ghiacciaio del Miage. In particolare, le fibre costituiscono oltre il 70% dell'impronta di contaminazione.
Secondo Marco Parolini, docente di ecologia presso il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell'Università degli Studi di Milano, questa scoperta è particolarmente rilevante alla luce dell'aumento delle temperature globali, in quanto può determinare il rilascio di inquinanti precedentemente intrappolati nei ghiacciai in fusione. Ciò contribuisce a contaminare gli ecosistemi acquatici e terrestri situati a valle.
Le possibili cause dell'inquinamento
Il monitoraggio effettuato da Greenpeace Italia non solo permette di valutare i livelli di microplastiche presenti sui ghiacciai esaminati, ma anche di ipotizzare le cause e le fonti dell'inquinamento. Secondo l'associazione ambientalista, le attività turistiche e alpinistiche, incluso l'utilizzo di impianti sciistici e di risalita, possono costituire una fonte di contaminazione da plastica a livello locale.
Inoltre, gran parte dell'attrezzatura e dell'equipaggiamento tecnico utilizzati in montagna è realizzata in plastica, il che potrebbe contribuire al rilascio di fibre e frammenti. Oltre a ciò, la degradazione e frammentazione di rifiuti plastici di grandi dimensioni abbandonati sui ghiacciai, come imballaggi alimentari, rappresentano un altro fattore di inquinamento. Studi recenti hanno anche dimostrato che le microplastiche possono raggiungere gli ecosistemi glaciali trasportate dalle correnti atmosferiche.
La tutela degli ecosistemi glaciali
Per tutelare gli ecosistemi montani e le comunità che dipendono da essi, è necessaria una fruizione sostenibile e consapevole del territorio. È fondamentale anche ridurre il consumo di plastica, dato che molta della plastica utilizzata proviene dalle stesse fonti fossili che stanno alterando il clima del pianeta, mettendo a rischio l'esistenza stessa dei ghiacciai.
Giuseppe Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di Greenpeace Italia, afferma che "serve una fruizione sostenibile e consapevole del territorio, oltre che una riduzione del consumo di plastica, che in gran parte deriva dalle medesime fonti fossili che stanno alterando il clima del pianeta mettendo a rischio l'esistenza stessa dei nostri ghiacciai".
Il monitoraggio come strumento di consapevolezza
Il monitoraggio che ha permesso di evidenziare la presenza di microplastiche sui ghiacciai del Miage e dei Forni è stato effettuato durante una spedizione congiunta di Greenpeace Italia e del Comitato Glaciologico Italiano (Cgi). L'indagine si è svolta tra fine agosto e inizio settembre per verificare lo stato di salute dei due importanti ghiacciai italiani, la cui sopravvivenza è oggi minacciata dalla crisi climatica e dalle attività antropiche, come riportato nel dettagliato rapporto 'Giganti in ritirata'.
È fondamentale continuare a condurre monitoraggi e ricerche scientifiche per comprendere appieno l'entità dell'inquinamento da plastica sui ghiacciai e sviluppare strategie efficaci per la protezione di questi preziosi ecosistemi. La consapevolezza di tale problema svolge un ruolo chiave nel promuovere comportamenti e scelte sostenibili per preservare le meraviglie della natura per le generazioni future.
Sottotitolo: La presenza di microplastiche sui ghiacciai alpini evidenzia la minaccia dell'inquinamento plastico per gli ambienti montani e le comunità che dipendono da essi.