di Benedetto Maria Ladisa
Loredana Bertè ha portato a casa il premio della critica che porta il nome di sua sorella Mia Martini.
Forse da lassù anche Mimì avrebbe voluto abbracciarla e dirle brava. Dirle grazie per aver vinto un premio strameritato e storico. Non era mai accaduto nella storia del Festival che un'artista vincesse un premio che porta il nome di una persona di famiglia, in questo caso addirittura una sorella, l'indimenticabile Mimì Bertè . Ma c'è un rimpianto. POTEVA essere un momento storico da esaltare sul palco ma così non è stato. POTEVA esserlo sia per rendere omaggio a Loredana, una donna di 73 anni con una voce ed una grinta di una ventenne. Unica, travolgente e per sempre contro corrente e POTEVA essere una bella storia da raccontare sul palco per un meritato tributo a Mia Martini. Ma non lo è stato. Dal 1996 il premio per la critica " Mia Martini", per una prassi assurda e irriconoscente, viene solo assegnato senza che l'artista vincente salga a ritirarlo sul palco. Sarò sincero. Forse sono troppo innamorato artisticamente di Mimì, che ho conosciuto e intervistato quando io ero appena ventenne e lei era ancora in vita. Mi aspettavo almeno che i nostri due maratoneti della conduzione rendessero onore, con un'eccezione alla prassi, sia a Mimì che a sua sorella. Nulla di personale contro di loro ma sarebbe stato bello far ritirare il premio a Loredana proprio su quel palco, con una semplice foto di Mimì alle spalle. Solo due minuti ma pieni di gratitudine e rispetto per quanto Mimì ha dato su quel palco e per quello che Loredana rappresenta. Ma ancora più crudele è stata la velocità nel liquidare l'importanza della storicità del premio con la semplice frase "Vince il premio della critica Loredana Bertè. Il premio sarà ritirato in sala stampa". Due parole e basta. Come se nulla fosse accaduto. Come se quel premio portasse un altro nome e non quello di una grande, grandissima artista, per giunta sorella della vincitrice. Sarebbero bastati due soli minuti in più per una bella storia di musica e una pagina di di famiglia bellissima, da copertina, da sogno. Già, bastava poco ma così non è stato nel Festival che poteva passare alla storia per essere un bel Festival ma che rimarrà per tutti il Festival del ballo del qua qua qua. Hanno perso una grande occasione per riabilitarsi. C'è da chiedersi allora perchè tanta ingratitudine. Loredana su quel palco avrebbe ricordato Mimì e avrebbe reso giustizia ad una donna che ha subìto molte ingiustizie, compresa quella di questa notte. Loredana avrebbe gioito, forse tra qualche lacrima, con in mano quel trofeo intitolato alla sorella. DOVEVA andare così. Bastava un po' di buon senso. Bastava comprendere quanti milioni di Italiani conoscono quella tragedia di famiglia e quel premio che oggi ha riunito due artiste straordinarie. Sono certo però, avendo io stesso conosciuto la dolcezza e l'umiltà di Mimì, che lei sarebbe stata comunque felice e non avrebbe detto una parola contro i conduttori, né la Rai e nessun altro. Era fatta così. Era umile e modesta. Era un'artista vera. Una donna meravigliosa. Forse avrebbe solo pianto di gioia per la bella esibizione di Loredana e chissà, forse da lassù le sta dicendo qualcosa tipo grazie, sorella, hai vinto il premio che porta il mio nome. Sei stata fantastica. Sono "Pazza" di te, Grazie.
Ti voglio bene.
"Avrete certamente compreso il senso di quanto ho scritto. Non è né una polemica verso il direttore artistico o la Rai perché, come ho precisato, ciò non era previsto dalla prassi della premiazione. Il mio è lo sfogo di un uomo che segue il festival non solo per lavoro ma anche per passione verso la musica e ciò che i grandi artisti rappresentano o hanno rappresentato. Mimì è sempre nel mio cuore. Ogni anno ripasso sempre da quell'hotel dove l'avevo conosciuta, sento lo stesso senso di malinconia, ricordando tutto di lei. Ricordando anche quel giardino alle spalle dell'albergo, dove passeggiando insieme, mi raccontava non solo cose che tutti sanno ma mi guardava non come una star di oggi ignorerebbe un giovanissimo sconosciuto cronista ma mi guardava come guardava tutti, senza superiorità, con una disponibilità umana che poche persone hanno al mondo. Ora, giacché si sapeva da parecchie ore che il premio della critica di questa edizione era stato già deciso di assegnarlo a Loredana, mi aspettavo, da uomo innamorato artisticamente di Mimì, che si potesse fare una bella premiazione, anche al di fuori della prassi. Io me lo aspettavo e credo molti miei colleghi inviati e forse milioni di Italiani. Poi il mio sfogo è maturato quando ho sentito solo quella frase secca, senza sentimento, direi quasi fredda che proclamava la vittoria per Loredana, senza neppure un cenno al l'importanza storica del premio Mia Martini, vinto da sua sorella. Era una grande occasione. Ed invece sul palco per gli altri premi minori sono saliti un po' tutti (meritatamente, ci mancherebbe) e la stessa Angelina (bravissima) che poi è salita di nuovo per la vittoria finale. E allora? Era notte e a quell'ora due minuti in più per Loredana e Mimì li avremmo trascorsi volentieri. Come sapete non amo le polemiche, altrimenti avrei scritto qualcosa che pochi sanno sulla presenza ed il ballo di john Travolta, oppure, se ci avete fatto caso, sul fatto che le tre canzoni vincitrici sono state inserite tutte a metà serata esatta, quando c'è il picco più alto di ascolto. Oppure quando si è ricordata la memoria delle Foibe. O non ne parli o almeno ci metti una foto, un filmato, un'intervista ad un sopravvissuto. Che senso ha dire una frase su un fatto storico senza spiegarlo ai giovani o chi non sa neppure cosa vuol dire la parola foibe. Insomma se avessi voluto polemizzare, ne avrei avute cose da dire. Invece il mio è solo lo sfogo di un appassionato di musica, estimatore di Loredana e pazzamente innamorato di Mimì. Loredana avrebbe dovuto salire su quel palco. Non tanto per la sua vittoria ma per quella dedica a Mimì che io e sicuramente molti di voi aspettavamo. Solo questo. A parte questa delusione, applausi per tutti i partecipanti e ovviamente onore alla vincitrice, che forse più di tutti può capire cosa significa ricordare una persona cara di famiglia, come il suo papà, il grande Mango Credo che anche lei, leggendo il mio articolo, possa apprezzarlo. Anzi è una ragazza dolcissima e ne sono certo. Ricordare che certi artisti non muoiono mai. Il suo papà come la nostra Mimì. Ecco perché credo che i due condottieri hanno perso un'occasione. Ecco perché Loredana DOVEVA salire su quel palco".