Il pilota: un mondo sconosciuto ai più, una professione rischiosa ma ricca di soddisfazioni.
Una passione e una sfida.
Abbiamo raccolto la testimonianza di Daniele Cardona, pilota.
"Noi Piloti siamo siamo sempre con un piede nella fossa e l'altro in aria, conviviamo con la morte come fosse un gioco, sempre in bilico, a volte ce ne dimentichiamo, ma ogni volta che uno di noi seppur esperto cade torniamo bruscamente alla realtà, siamo una categoria a rischio ma noi stessi ce ne dimentichiamo.
La categoria di aereo sulla quale ha perso la vita Alessio Ghersi il 29 aprile è ultraleggera, è molto vulnerabile alle condizioni meteo, i venti o turbolenze, come una canoa che naviga su un mare mosso, alla mercé delle onde, viene sballottata spesso con violenza, una barca è già più stabile perché ha stazza e peso maggiori.
Solo in Italia ogni anno precipitano molti ultraleggeri, spesso a causa di scarsa manutenzione, a differenza di aerei leggeri usati da scuole che preparano i piloti privati, piloti che con la loro preparazione potranno proseguire per diventare un giorno pilota di linea, che volano su aerei con standard più elevati degli ultraleggeri, dove ogni 50 o 100 ore è obbligatoria l'entrata in manutenzione, si può così atterrare in aeroporti maggiori e minori, mentre l'ultra leggero comunemente utilizzato da piloti VDS solo in avio superfici e su tutti gli aeroporti non certificati, quindi minori standard e minori controlli uguale più rischi.
Il pilota morto era più che esperto, volava prima sugli Eurofighter e poi nelle frecce tricolori, in particolare nel 313° Gruppo Addestramento Acrobatico 'Frecce Tricolori, ma ciò non è bastato perché l'ultima parola spetta all'aereo.
L'Aeronautica militare ha sospeso il tradizionale evento del primo maggio a Rivolto (Udine) per l'apertura della stagione acrobatica.
Tutti noi Piloti viviamo un lutto quando uno di noi se ne va, anche se non lo abbiamo conosciuto, siamo legati tutti da un minimo comune multiplo, il cielo, uomini e donne dell'aria ispirati da quelle nuvole solcate, un ambiente che da sensazioni straordinarie non tipiche per il fisico di un comune essere umano nato per camminare sulla terra.
Malgrado tutto, i rischi, i lutti, vogliamo volare e tornare su quel cielo.
Ci sono delle parole scritte circa 500 anni fa da un Genio che non ha mai visto l'uomo volare ma che è stato il primo ad immaginare il volo ed a creare la figura del pilota, Leonardo da Vinci, che scrisse “Chi ha provato il volo camminerà guardando il cielo, perché là è stato e là vuole tornare."
Daniele Carmona