di Roberta Croce
Dopo il lungo periodo pandemico che ha limitato agli alunni qualunque confronto diretto con la “comunità di appartenenza”, finalmente la scuola riapre al territorio, come suggerivano già le Indicazioni Nazionali del 2012 e l’art. 4 della L.107/2015.
Una mattinata di formazione presso la Torre Talao, tra storia, arte, tradizioni, aneddoti e misteri del territorio di Scalea, curata dettagliatamente dagli operatori della Pro Loco. I destinatari sono stati i ragazzi dell’I. C. “G. Caloprese” aderenti al Programma Operativo Nazionale (PON) del Miur intitolato “Per la Scuola- competenze e ambienti per l’apprendimento”, un piano di interventi, finanziato dai Fondi Strutturali Europei, che mira a creare un sistema di formazione di elevata qualità. Grande emozione per gli alunni uscire dalle aule e fare lezione all’aperto. Attenti e increduli, coinvolti nell’attività didattica, affascinati dal sito e dai racconti storici si sono poi cimentati in un’estemporanea di pittura all’aperto.
Un ringraziamento va al presidente della Pro Loco di Scalea, Salvatore Licursi, che con grande professionalità ha saputo far fronte alle esigenze dei ragazzi, fornendo loro gratuitamente, assistenti qualificati, guide esperte e materiale didattico per l’estemporanea di pittura di cui ha poi omaggiato la scuola. Tanto l’orgoglio delle famiglie nel ringraziare per la proposta formativa.
“La scuola nell’ambito della propria autonomia e nell’espletamento della sua funzione educativa istituzionale, al fine di ampliare la sua offerta formativa può promuovere accordi di rete, collaborazioni con enti, associazioni, comunità locali e servizi socio-sanitari. La sfida è quella di costruire contesti formativi ed educativi realmente partecipativi, dove gli attori possano sentirsi coinvolti. I PON rappresentano una grande opportunità formativa per i nostri alunni” dice la docente che ha curato la proposta formativa, Roberta Croce.
“Oggi la grande sfida delle scuole, proiettati nell’era post-pandemica, è ancor di più, quella di garantire una didattica universale, inclusiva, capace di valorizzare le differenze, i punti di forza e di debolezza di ogni singolo alunno. Noi pensiamo ad una scuola che promuova l’integrazione dei saperi, le intelligenze multiple, che sappia leggere i bisogni degli alunni e fornire delle risposte adeguate.
Devo riconoscere che tutto il personale scolastico della mia scuola, dirigente, DSGA, personale ATA, docenti e personale amministrativo, è sempre attento e sensibile nel fornire quotidianamente, strumenti che pianifichino percorsi educativi adeguati, che valorizzino le diversità individuali, che incentivino l’inclusione, che prevengano il bullismo e il fenomeno dell’abbandono scolastico”.