di Paola Cecchini
Dal 13 al 27 marzo il Museo Nazionale Rossini di Pesaro ospita ‘La Rossa da Rossini. Milva icona di stile per un’arte che cura’.
E’ una mostra che racchiude 30 abiti di scena che Milva ha indossato nel corso della sua splendida carriera, per lei realizzati da importanti stilisti tra cui Ferré, Versace e Armani.
La cantante, vera maestra di eleganza, ha infatti sempre concepito l’abito come parte integrante del proprio messaggio artistico.
L’esposizione - promossa da Comune di Pesaro, AMAT-Platea delle Marche, Sistema Museo, Qualia, MediCinema Italia, Christie’s Italia, Boutique Ratti (atelier pesarese che dal 1945 è sinonimo di eleganza e stile) in collaborazione con Manichini Store - giunge per la prima volta alla sua forma completa a Pesaro, Città Creativa della Musica Unesco, dopo la parziale anteprima a Sanremo in occasione del Festival, con un percorso espositivo-narrativo dedicato all’artista.
Grazie alla generosità della figlia Martina Corgnati, la donazione degli abiti produrrà l’avvio del primo progetto di ‘cura con l‘arte’ intitolato appunto alla cantante.
Il percorso si concluderà il 5 Aprile al Teatro ‘Franco Parenti’ di Milano, dove gli abiti saranno offerti all’asta da Cristiano De Lorenzo, Direttore Generale di Christie’s Italia .
L'Associazione no profit Qualia (destinataria della donazione) e Medi Cinema Italia da anni operano in ambito di neuroscienze e cineterapia.
‘Con il ricavato dell’asta si attiverà una rete di luoghi di cura per il miglioramento della qualità della vita di pazienti fragili e delle loro famiglie, anche attraverso l’esperienza artistica.
Il progetto sarà incentrato sull’attività sia di ricerca sia applicativa del rapporto tra arte e scienza. Operatori sanitari, ricercatori ed esperti del mondo dell'arte collaboreranno per costruire un percorso di assistenza alle persone rese fragili da malattie neurologiche e psichiatriche. Il progetto prevede inoltre l'identificazione di luoghi nel territorio di destinazione che presentino caratteristiche capaci di assecondare il necessario equilibrio tra essere umano e ambiente, grazie all'utilizzo dell’arte come veicolo di cura’- hanno spiegato gli organizzatori.
‘Così fiera e sensuale, con la sua splendida chioma fulva, Milva aveva quell’eleganza innata che nasce dall’intelligenza, dal carattere e dall’indipendenza. Non era la tipica donna Armani, eppure a suo modo lo è stata, interpretando i miei abiti, facendoli propri in maniera sorprendente. Il suo fascino unico e la sua energia vitale sono indimenticabili. Sono felice che un abito da lei indossato faccia parte di questa esposizione: per il fine benefico e per il ricordo di una donna e artista unica’ - ha dichiarato alla stampa lo stilista piacentino.