di Stefano Dentice
Trionfano Gianni Morandi e Jovanotti, con un medley, nell’attesissima serata del Festival di Sanremo 2022 dedicata alle cover. Pochi alti e molti bassi alla vigilia dell’ultimo appuntamento sanremese al Teatro Ariston. Oltre ai vincitori, sugli scudi (per distacco) Iva Zanicchi ed Elisa (giunta al terzo posto). Seconda posizione, invece, per Mahmood e Blanco. Profonda delusione il duo Massimo Ranieri-Nek. Fallimento totale per Ditonellapiaga e Rettore.
Noemi – You Make me Feel Like a Natural Woman
Nelle sue corde dal punto di vista timbrico, visto e considerato la sua vocalità black, ma l’intonazione è precaria. Conclude in crescendo, però non basta.
VOTO: 5,5
Giovanni Truppi, Vinicio Capossela e Mauro Pagani – Nella mia Ora di Libertà
Insieme a due big della musica italiana, l’interpretazione di Truppi è ordinaria amministrazione, nonostante il brano sia appartenente al suo background cantautorale.
VOTO: 6
Yuman e Rita Marcotulli – My Way
Non ancora maturo per interpretare un evergreen simile, Yuman cerca di personalizzare la canzone tingendola di venature soul, ma pecca nell’intonazione. Rita Marcotulli, figura di spicco del piano jazz nazionale, cesella un raffinato manto armonico che, per lui, è davvero troppa roba. Tutto sommato, ammirevole il coraggio del ragazzo, ma è la Marcotulli che salva il risultato.
VOTO: 6
Le Vibrazioni, Sophie and The Giant e Peppe Vessicchio – Live and Let Die
Buona la performance di Francesco Sarcina e soci, in un brano rock che rispecchia l’anima della band. Energici e convincenti.
VOTO: 6,5
Sangiovanni e Fiorella Mannoia – A Muso Duro
Pezzo impegnativo degnamente interpretato da Sangiovanni. La presenza della Mannoia, manco a dirlo, è un sesquipedale valore aggiunto. Ma lui dimostra di essere all’altezza della situazione.
VOTO: 7
Emma e Francesca Michielin – Baby One More Time
La “canna” di Emma c’è e si sente, la forza comunicativa anche. Vocalmente diverse, ma l’impasto timbrico funziona. Interpretazione degna di nota.
VOTO: 7
Gianni Morandi e Jovanotti – Medley
Due generazioni a confronto che fanno faville. Duetto meritevole di applausi soprattutto per la capacità di coinvolgere e accendere l’entusiasmo del pubblico. Un’ondata di energia premiata con il primo posto.
VOTO: 7,5
Elisa ed Elena D’Amario – What a Feeling
Insieme alla ballerina Elena D’Amario a colorare il brano, l’interpretazione di Elisa è eccellente per le sue indubbie doti vocali, oltre a una scelta sopraffina nelle variazioni melodiche. Seppur con una timbrica non propriamente calzante per questo genere di canzone, la prova dell’artista friulana è maiuscola.
VOTO: 8
Achille Lauro e Loredana Bertè – Sei Bellissima
Lui meno eccentrico e stravagante del solito. Inaspettatamente composto. Canta con garbo e profondo rispetto. Lei il tipico animale da palco: grinta e intensità espressiva in quantità industriale.
VOTO: 7,5
Matteo Romano e Malika Ayane – Your Song
Con un timbro dalle maliarde colorazioni blue-eyed soul, Matteo Romano rende omaggio all’immenso Elton John con grazia e trasporto emotivo. Risultato sorprendente!
VOTO: 7,5
Irama e Gianluca Grignani – La mia Storia tra le Dita
Un brano che sembra scritto appositamente per Irama. Lui fornisce un’interpretazione in perfetta sintonia con il mood del pezzo, ostentando sicurezza e consapevolezza.
VOTO: 7
Ditonellapiaga e Rettore – Nessuno mi Può Giudicare
Il dito si spezza nella piaga e la Rettore non può compiere il miracolo. Esibizione amorfa, anonima, specialmente per colpa di Ditonellapiaga. Prova da dito dove non batte il sole.
VOTO: 4,5
Iva Zanicchi – Canzone
“L’aquila” di Ligonchio spicca il volo! Dritta come una spada per intonazione e prorompenza comunicativa. 82 anni e non sentirli! Tanta, tantissima roba nel suo caloroso tributo a Milva. Forza della natura!
VOTO: 8,5
Ana Mena e Rocco Hunt – Medley
Totalmente fuori stile e fuori contesto. Un duetto da festa patronale, da rassegna oratoriale, da sagra della lumaca. Inascoltabili!
VOTO: 4
La Rappresentante di Lista, Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra – Be my Baby
Barbie, in carne ed ossa, avrebbe rimediato una figura decisamente migliore. La Rappresentante di Lista della spesa è credibile come un monopattino che sorpassa la DeLorean, del famosissimo film Ritorno al Futuro, in una curva a gomito. Semplicemente imbarazzante!
VOTO: 3
Massimo Ranieri e Nek – Anna Verrà
Purtroppo, Massimo Ranieri impreciso nell’intonazione (come spesso e volentieri già accaduto in questo festival). Nek non adatto per interpretare una pietra miliare come quella autografata dal favoloso e compianto Pino Daniele. Cocente delusione!
VOTO: 5
Michele Bravi – Io Vorrei… Non Vorrei… Ma se Vuoi…
Anche lui fa a cazzotti con l’intonazione, interpretando un capolavoro firmato Battisti-Mogol in una chiave intimistica, ma con un pessimo risultato.
VOTO: 4,5
Mahmood e Blanco – Il Cielo in una Stanza
Aggraziato il controcanto, apprezzabile il tentativo di rinverdire una canzone storica con una buonissima personalità vocale e interpretativa. Nota di merito per Mahmood per alcune raffinate variazioni melodiche.
VOTO: 7,5
Rkomi e Calibro 35 – Medley Vasco ‘80
Tutto fumo e niente arrosto. Performance interessante come la notizia della morte di una zanzara nelle campagne di San Pancrazio Salentino.
VOTO: 3
Aka7even e Arisa – Cambiare
Confronto assolutamente impari con un talento devastante come Alex Baroni, purtroppo scomparso prematuramente. Sbagliati gli accordi al piano da parte del cantante campano. Brano distante, per stile, anche dalle corde di Arisa. Così non va.
VOTO: 5,5
Highsnob e Hu con Mr. Rain – Mi Sono Innamorato di Te
Meglio Hu rispetto ad Highsnob, ma il brano è un banco di prova troppo difficile per un duo (trio in questo caso) che non dimostra per nulla di essere in grado di rendere il giusto tributo a un gigante come Luigi Tenco.
VOTO: 5
Dargen D’Amico – La Bambola
Intrisa di rap la versione di Dargen D’Amico di un evergreen della Patty (Pravo) nazionale. Un’operazione di destrutturazione e rivisitazione abbastanza piacevole.
VOTO: 6
Giusy Ferreri ed Andy (Bluvertigo) – Io Vivrò Senza Te
Sghimbescia nell’intonazione, sfodera un’interpretazione di infimo livello. Disastrosa!
VOTO: 3,5
Fabrizio Moro – Uomini Soli
È il solito Fabrizio Moro tutto cuore, rabbia e grinta. Canzone urlata come da copione. Interpretazione che convince.
VOTO: 7
Tananai e Rosa Chemical – A Far l’Amore Comincia Tu
Un brano leggero, ironico, spassoso, reinterpretato flirtando con la ridicolaggine più assoluta. Povera Raffaella! Più che il futuro della musica italiana, Tananai rappresenta il passato remoto.
VOTO: 3