Avvocato Francesco Catania: «Roma - Stazione Termini - Indagato il Poliziotto» (VIDEO)
di Pasquale Addisi
"Il nostro è uno Stato laico e il Parlamento è libero. Ci sono tutte le garanzie per rispettare il Concordato" : queste le parole, semplici, efficaci, e probabilmente scontate del Presidente del Consiglio Mario Draghi.
di Ivana Orlando
È giusto, ancora oggi, esultare, dar rilevanza ad una carica più per genere che per capacità e competenza?
Sono passati 800 anni prima che l'Università di Padova eleggesse la sua prima rettrice donna.
Daniela Mapelli, 55 anni, neuropsicologa e madre di due figli, sarà al timone dell’ateneo veneto per sei anni, dal 2021 al 2027. Alle sue prime dichiarazioni esordisce così:
«Dal prossimo ottobre potremo - finalmente! - dire "uomini e donne che hanno guidato l’Università di Padova"... ».
Ma i tempi stanno veramente cambiando?
Ribadire, sottolineare e puntualizzare per l’ennesima volta che la donna non è un valore aggiunto, un’eccezione o un festeggiamento da ricorrenza per cui imbandire diritti e rifocillarsi di mimose, non è forse, implicitamente, ammettere di affermarci come eventi e non come regolarità?
Daniela Mapelli, non menziona una rivoluzione femminile, ma una sedizione conoscitiva e tecnica.
Tra i suoi obbiettivi: focalizzare la persona, rimetterla al centro, ritornare alle lezioni in presenza, privilegiando il dialogo e, grazie al ridimensionamento dell’emergenza sanitaria dovuta al COVID, ritornare ad una normalità fra gli studenti.
Una normalità, a mio avviso, pregna di differenze ma che darà vita ad una nuova normalità.
Buon lavoro, Magnifica Rettrice.
di Maria Cristina Sabella
Nel comune d'Istrana, che si trova a ovest di Treviso e ad est di Castelfranco Veneto, un giovane alunno di 6 anni compie un gesto che entra subito a far parte di quella bella cronaca del nostro territorio.
di Giacomo Moro Mauretto
Parliamo della cosiddetta "variante delta" che fino a poco tempo fa chiamavamo Variante Indiana. Come saprete si sta diffondendo molto velocemente in Inghilterra nonostante il 63% della popolazione abbia ricevuto una dose di vaccino e il 40% ben due dosi, come è possibile?