di Stefano Dentice
Sette colori dell’arcobaleno come fossero sette note dipinte sul pentagramma.
Seven Colors è un viaggio immersivo, toccante, concepito come un ritratto interiore. Il nuovo album della sensibile cantante, compositrice e arrangiatrice Floriana Foti, pubblicato dall’etichetta TRP Music, consta di nove brani, di cui tre sono composizioni originali figlie della sua piroclastica creatività (Seven Colors of the Rainbow, If You Stayed with Me e Spunta lu Suli), mentre Cu ti lu Dissi (tradizionale), Marzapaneddu (tradizionale-Matilde Politi), L’Amore Fugge (Rita Marcotulli), Dolcenera (Fabrizio De Andrè), Scitame Sole (Maria Pia De Vito-Rita Marcotulli) e S’Wonderful (Ira Gershwin-George Gershwin) completano la tracklist. Al fianco di Floriana Foti sette fulgidi talenti come Suzan Veneman (tromba), Denis Pavlenko (sax alto), Daniele Nasi (sax tenore), Pasha Shcherbakov (trombone), Tony Hoyting (pianoforte), Andrea Caruso (contrabbasso) e Quique Ramírez (batteria). Seven Colors of the Rainbow, brano (quasi) eponimo, è una composizione eterea, evocativa, ma ritmicamente assai accattivante. Qui l’eloquio di Floriana Foti brilla per raffinatezza e padronanza del linguaggio improvvisativo, sostenuta dal soave manto armonico e incisivo tappeto ritmico del trio Hoyting-Caruso-Ramírez. La versione (ri)letta di Cu ti lu Dissi è un toccasana per udito e anima. L’interpretazione a tratti (velatamente) attoriale della cantante è lodevole, pregna di trasporto emotivo e carica comunicativa, locupletata da una notevole cura della dinamica, così come l’elocuzione del pianista – che cesella un fraseggio sobrio, intenso, in certi frangenti vibrante. Floriana Foti, inoltre, dà vita a uno scat spigliato, denso di swing e consapevolezza armonico-ritmica. In Marzapaneddu la temperatura misurata dal termometro emozionale sale vertiginosamente. Da questo brano emerge la policromia del ventaglio timbrico della cantante, ma soprattutto la sua capacità di essere causativa, di creare un’atmosfera suggestiva attraverso un pathos interpretativo che scalda gli anfratti più reconditi dell’anima. Degno di nota anche il discorso improvvisativo di Tony Hoyting, che disegna traiettorie melodiche e armoniche intrise di poeticità, esprimendosi con un playing parco, rarefatto, quasi come fosse incastonato nella volta celeste o scolpito nell’alabastro. Il mood de L’Amore Fugge è ipnotico. Il solo di Andrea Caruso (alle prese con l’arco) è carico di nerbo. Sulla stessa falsa riga, Floriana Foti improvvisa con un piglio incendiario, veemente. If You Stayed with Me è una commovente dedica della cantante sicula alla sua nonna paterna, scomparsa qualche anno fa. «Accendendo candele, riscaldo questo spazio vuoto. Quando mi sento sola, mi viene ancora in mente quanto ridevi, come un amorevole dono che conservo dentro di me». In questa parte di testo tradotta dall’inglese, Floriana Foti condensa il significato del suo testo fra senso di mestizia e amore eterno nei confronti di una persona che per lei è una guida, un faro, un irrinunciabile punto di riferimento, un grande frammento di cuore che ancora oggi, pur non essendoci più fisicamente, illumina e orienta il suo cammino e la sua vita dall’Alto come fosse un secondo angelo custode, come una sorta di immaginario cordone ombelicale mai staccato, come un porto sicuro, un’ancora di salvezza su cui fare affidamento in ogni singolo istante della sua esistenza, lasciandosi travolgere da quell’innocente tenerezza di una nonna profondamente innamorata della sua nipotina. Il climax arabeggiante di Spunta lu Suli è ricco di fascino. In questa composizione vengono esaltate soprattutto le qualità di arrangiatrice dell’autrice del progetto che, tra inebrianti intrecci contrappuntistici e intarsi armonici di ottima fattura, dà vita a un brano che calamita l’attenzione dalla prima all’ultima misura. L’arrangiamento in chiave afro di Dolcenera è assai coinvolgente, come il peculiare scat di della cantante dal sapore esotico, speziato, dall’imprinting mediterraneo. In Scitame Sole il playing del pianista è ben cadenzato, brillantemente articolato. Dulcis in fundo, la bonus track S’Wonderful, un omaggio alla tradizione, dove la cantante swinga “scattando” con naturalezza e profonda conoscenza del linguaggio jazz e della pronuncia jazzistica. Seven Colors è come una tela inizialmente intonsa per poi essere dipinta da svariati colori che cambiano così come mutano gli stati d’animo narrati e descritti nelle note e nei testi cantati da Floriana Foti. Un album, impreziosito inoltre dall’utilizzo di intriganti metriche dispari, che spalanca la porta al mondo e sul mondo, fra contemporary jazz, ethno jazz, musica mediterranea, world music e folk, in cui la cantante sicula si nutre di tracimanti emozioni per donarle a tutti coloro che hanno la sensibilità di percepirle e accoglierle.