di Nicoletta Toselli
Blue Moka, una band energica, un ottimo jazz. Ho avuto la fortuna di intervistare un gruppo fra i più interessanti del panorama musicale italiano.
Buongiorno, Blue Moka. Da dove nasce il vostro nome?
Blue è il colore del Jazz, mentre la “Moka” è un oggetto di uso comune, sinonimo di energia, di “italianità”. Da questo nasce il nostro nome, “Blue” come il Jazz, “Moka” come l’energia del caffè.
Qual è il filo conduttore della vostra nuova fatica Enjoy Enjoy?
Il singolo anticipa l'uscita dell'Album "Enjoy" (RNC Music), concepito con nuova musica che abbiamo scritto dopo il primo disco. Il filo conduttore è la giusta miscela tra groove e melodia, con maggiore sperimentazione timbrica rispetto a prima. Il singolo è un assaggio di quello che si potrà ascoltare nel disco in prossima uscita, ma ci saranno molte sorprese.
Come mai si ripete due volte Enjoy Enjoy? Rafforzativo?
Una volta, di questi tempi, non basta!!
Tante collaborazioni importanti. Qual è l’incontro più vicino al vostro “sentire”?
Sicuramente quella con Fabrizio Bosso, con il quale abbiamo registrato il primo disco e girato l’Italia in lungo e in largo. Oltre che uno dei musicisti più incredibili che esistano, è diventato per noi un grande amico.
A proposito di collaborazioni prestigiose, cosa vi riserva il futuro in tal senso?
C’è in cantiere una nuova collaborazione con Fabrizio Bosso e stiamo pensando di collaborare anche con un cantante. In passato abbiamo anche condiviso il palco con Gegè Telesforo. Vorremmo trovare il nostro modo di fare musica con chiunque collabori con noi, è un punto fondamentale per riuscire ad essere sempre originali e riconoscibili pur collaborando con altri artisti.