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L’11 dicembre, al Teatro Alfonso Rendano di Cosenza, andrà in scena “La Traviata” di Giuseppe Verdi con la regia di Vincenzo Grisostomi Travaglini.

Un evento promosso dall’Associazione culturale “Polimnia”, di cui è presidente Luigia Pastore, per il restauro del sipario storico del teatro di tradizione. Il progetto “Il Rendano e il suo sipario storico”, realizzato grazie alla sinergia tra il Comune di Cosenza e l’Associazione culturale Polimnia, è stato proposto nel 2016 e doveva essere avviato nel 2019, ma è stato sospeso a causa della pandemia. 

Dal mese di ottobre 2021, l’associazione culturale Polimnia ha ripreso in mano le redini del progetto ed ha già organizzato una serie di eventi finalizzati alla raccolta fondi per il consolidamento materico dell’opera e l’ottimizzazione dello stato decorativo. Il costo dell’intervento di restauro è a totale carico dell’associazione. Un intervento autorizzato anche dalla Soprintendenza per i Beni artistici e architettonici. Le iniziative promosse da Polimnia (concerti, mostre, conferenze, convegni, ecc.) proseguiranno fino al mese di giugno del 2022, dopodiché avranno inizio i lavori all’interno del teatro in quanto il sipario è intrasportabile per le sue misure (16 x 9 metri) e la sua imponenza. 

Un pregevole manufatto, con 120 anni di vita, realizzato nel 1901 da Paolo Vetri (pittore siciliano di nascita e napoletano di formazione) su disegno di Domenico Morelli, che raffigura il festoso arrivo a Cosenza, nel 1433, del duca di Calabria Luigi III d’Angiò e della sua giovane sposa Margherita di Savoia. 

In occasione della messa in scena dell’opera “La Traviata”, i cittadini potranno apprezzare il prezioso sipario, grazie a un’intuizione della presidente di Polimnia Luigia Pastore e del regista Vincenzo Grisostomi Travaglini. Luigia Pastore spiega che lo scopo dell’associazione culturale è «Coinvolgere la città nel progetto, promuovere una maggiore conoscenza del teatro Rendano e del suo grande tesoro, il sipario storico, uno dei pochi rimasti in Italia.

La scelta de  “La Traviata” è anche legata al fatto che con quest'opera è stato inaugurato il nuovo teatro dopo 23 anni d'inattività forzata. Nel 1943, nel corso di un'incursione aerea, una bomba devastò il Rendano. Fu lacerato il plafond di Enrico Salfi. In seguito, furono trafugati suppellettili di grande valore. Il 7 gennaio 1967, a seguito dei lavori di ricostruzione del teatro, i cosentini assistettero alla rappresentazione dell'opera di Verdi». Con questo intento, Polimnia ha allestito una nuova produzione de “La Traviata”. Rappresentata per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia (il 6 marzo 1853), il dramma lirico in tre atti, messo in musica da Giuseppe Verdi su un libretto di Francesco Maria Piave tratto dal romanzo La dame aux camélias di Alexandre Dumas (figlio), racconta la storia d’amore tra un giovane di onorata famiglia e una cortigiana di dubbi costumi. Due sono i cardini del dramma: amore e morte. 

Il regista Vincenzo Grisostomi Travaglini ha dichiarato: «Sono molto contento di ritornare a Cosenza e al teatro Rendano con l'associazione Polimnia e la presidente Luigia Pastore della quale ho una grandissima stima. In passato, ho lavorato al Rendano con grande soddisfazione. Con particolare piacere ricordo un allestimento de “La Traviata” di alcuni anni orsono, ma lo spettacolo che andrà in scena l'11 dicembre sarà completamente nuovo.

Ogni produzione, ogni idea è nuova. Non esiste qualcosa che è stato già fatto. Qualunque cosa si rinnova sul palcoscenico. Questa è la magia del teatro. Il sipario storico del Rendano non potrà mancare tra i protagonisti della serata: apparirà nel corso dell'opera, ma non anticiperò quando e dove. Sarà una sorpresa. Le opere vanno viste più che spiegate. Il messaggio è quello che arriva e non quello che viene anticipato.

Attraverso la propria sensibilità, ogni spettatore avrà una sensazione diversa di quello che gli verrà proposto».

 

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