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13 Giugno 2021
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Arvalia Nuoto Lamezia, secondo posto per gli atleti di mister Borracci e grandi conquiste a livello nazionale e internazionale

 

di Monica Vendrame

Grande risultato per mister Massimo Borracci e il team di agonisti della Arvalia Nuoto Lamezia durante il “18° Meeting di Nuoto Città di Cosenza Esordienti e Categoria” disputato lo scorso weekend.

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08 Giugno 2021
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SPORT / Calcio, tutto pronto per gli Europei 2021. All'Olimpico di Roma la partita inaugurale tra Italia e Turchia

 

di Giuseppe Pizzuti

Ci siamo. Gli Europei di calcio, inizialmente previsti nel 2020 e poi posticipati al 2021 a causa della pandemia (formalmente la denominazione resta Euro 2020), inizieranno l'11 giugno allo Stadio Olimpico di Roma con la partita inaugurale tra Italia e Turchia. Dureranno un mese esatto, con ventuno giorni di partite. Saranno itineranti, cioè non si disputeranno in un unico Paese, per celebrare i sessant'anni della prima edizione del torneo (nel frattempo diventati sessantuno). Verranno ospitati da undici diverse città europee, da Roma a Londra, con quest'ultima che ospiterà a Wembley semifinali e finale (11 luglio). 

 

Sarà un Europeo a 24 squadre divise in 6 gironi, poi il tabellone a eliminazione diretta partirà dagli ottavi, a seguire quarti, semifinali e finale. La formula prevede il passaggio del turno da parte delle prime due squadre di ogni girone più le quattro migliori terze per comporre il quadro di sedici squadre, che giocheranno gli ottavi di finale.

L'Italia torna agli Europei dopo la mancata qualificazione al Mondiale 2018,con l'obiettivo di bissare la vittoria della competizione continentale dopo l'ultima (e unica) volta nel lontano 1968.

Gli azzurri di Roberto Mancini, inseriti nel Girone A, dopo la gara inaugurale, il 16 giugno sfideranno la Svizzera sempre all'Olimpico, sede anche dell'ultima gara del girone, quella contro il Galles del 20 giugno.

Ad Euro 2021 saranno presenti tutte le big del calcio continentale. Secondo i pronostici, Inghilterra e Francia sono le grandi favorite, a seguire Belgio, Spagna e Germania. L'Italia? Una delle prime outsider insieme al Portogallo e all'Olanda. In attesa, ovviamente, di avere la conferma o la smentita dal campo, che ha sempre e comunque l'ultima parola. 

 

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17 Maggio 2021
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Roberto Baggio: un film sul giocatore italiano più amato di sempre

 

di Paolo Russo

Parlare di Roberto Baggio è descrivere un campione che ha fatto sognare un'intera nazione attraverso il suo gioco, la sua sobrietà , la sua sofferenza e la sua forza di volontà.

Baggio è l'uomo con cui ogni italiano si è identificato dentro ogni contesto sociale. Era lui che tirava i rigori quando nessuno voleva calciarli prendendosi la responsabilità di sbagliare un tiro, che è valso un intero mondiale.

Baggio era il campione "umano" che tutti i tifosi amavano, c'era persino chi seguiva il calcio per vederlo giocare.

Un uomo in campo, che ha costruito una carriera brillante sempre con la smorfia di sofferenza in volto, per gli esiti di un infortunio gravissimo che lo hanno accompagnato dagli albori della sua carriera. Era il 5 maggio del 1985, Baggio, giocatore del Vicenza, durante una partita contro il Rimini  scivola  rompendosi crociato anteriore, capsula, menisco e collaterale della gamba destra. "La gamba destra era diventata così piccola che pareva un braccio”, scriverà Baggio successivamente nella sua  autobiografia (Una porta nel cielo).

Baggio riesce a riprendersi dopo un durissimo lavoro di riabilitazione e da lì comincia una carriera indimenticabile, seguita da altri infortuni importanti da cui Roberto si è sempre ripreso.

Di Baggio si sapeva che non era lui a giocare, si è  vero lui ci metteva il talento straordinario ma veniva caricato da un pubblico che sentiva la sua fortissima passione per un gioco che ai suoi tempi era ancora agonismo puro.

Nessuno dei suoi tifosi capì l'esclusione dai mondiali, voluta da Trapattoni che costò tra l'altro l'eliminazione dal mondiale nel 2002.

Parlando di Baggio non si doveva parlare di età, infortuni, razionalità perchè in Baggio era intrisa quella qualità magica dell'animo umano che rende tutto imprevedibile e inaspettato, come d'altronde successe nel mondiale Usa in cui Baggio portò in finale una squadra molto più debole delle antagoniste sbagliando lui stesso però il rigore della finale che avrebbe potuto farci vincere il titolo mondiale.

Baggio era il Brescia che pareggia con la Juventus facendogli perdere lo scudetto. Tutto era possibile quando giocava il divin codino!

Non sentire la fatica, il dolore, la sofferenza nel nome della ricerca di gioie più grandi, nel nome della passione. Baggio era la madre che sopporta il travaglio, la forza di ogni padre di lavorare per mantenere i figli, era la lotta per le proprie idee e per i propri valori.

Era l'aspetto magico dell'animo umano!

Eppure arrivò la fine anche per Baggio che deluso dall'esclusione dal mondiale, due anni dopo lasciò il calcio contattando d'improvviso tutto il peso della sua condizione fisica. “Lasciare mi ha ridato vita e ossigeno, stavo soffocando, stavo troppo male, avevo troppo dolore fisico" e ancora Baggio: "quando da Brescia rientravo a casa, non riuscivo a uscire dall’auto, chiamavo Andreina, mia moglie, che mi aiutava ad aggrapparmi al tetto e poi a far passare il corpo. Ho sempre saputo che il calcio aveva una fine..."

Uscirà il 26 Maggio un film che commemorà questo straordinario personaggio che voglio presentarvi con il testo della canzone di Diodato scritta proprio per lui...

 Più di vent'anni in un pallone/Più di vent'anni ad aspettare quel rigore/Per poi scoprire che la vita/Era tutta la partita/Era nel raggio di sole/Che incendiava i tuoi sogni di bambino/Era nel vento che spostava il tuo codino/Che a noi già quello sembrava un segno divino/Era cercarsi un posto/In mezzo a un campo infinito/E poi trovare la gioia/Quando il tempo ormai sembrava scaduto/Era cadere e rialzarsi ascoltando il dolore/Sentire come un abbraccio arrivarti dal cuore/Di chi ti ha visto incantare il mondo con un pallone/Senza nascondere mai/L'uomo dietro il campione/E poi c'è tutta la passione/E quella cieca e folle determinazione/Che la destinazione/A volte è un'ossessione/Le cicatrici e i trofei/A ricordarti chi sei stato e cosa sei/E maglie stese ad asciugare/Sul filo di un destino che oggi può cambiare/E lì a cercarsi un posto/In mezzo a un campo infinito/Per poi trovare la gioia/Quando il tempo ormai sembrava scaduto/E poi cadere e rialzarsi accettando il dolore/Sentire come un abbraccio arrivarti dal cuore/Di chi ti ha visto incantare il mondo con un pallone/Senza nascondere mai/L'uomo dietro il campione/Che poi Roberto in fondo tutto questo amore è pure figlio del coraggio/(Figlio del coraggio)/Di quel campione che toccava ogni pallone come se fosse la vita/Lo so potrà sembrarti un'esagerazione/Ma pure quel rigore/A me ha insegnato un po' la vita...

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06 Maggio 2025
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"I Tre Papi" dell’artista cosentino Roberto Mendicino

 

Papa Francesco come Ispirazione per una Riflessione sulla Chiesa e il Potere

Roberto Mendicino non aveva mai sentito il bisogno di scrivere pubblicamente su Papa Francesco. Eppure, oggi avverte l'urgenza profonda di raccontare un’opera che custodisce con particolare affetto: "I Tre Papi", olio su tela realizzato nel 2022, dimensioni 60x80 cm.

La scintilla che ha acceso questa creazione risale al 2013, quando Papa Benedetto XVI annunciò le sue dimissioni. In quei giorni, alcune ipotesi giornalistiche cominciarono a ventilare la possibilità che anche Papa Francesco, un giorno, potesse compiere la stessa scelta. Da quell'immaginazione visionaria prese forma nella mente di Mendicino l'idea di tre Papi presenti contemporaneamente, un'immagine potente, surreale, destinata a mettere a nudo le tensioni profonde della Chiesa contemporanea. Così nacque "I Tre Papi", frutto di una riflessione intensa e personale sulla condizione attuale della Chiesa, il suo rapporto con il potere, la sua solitudine e le sue contraddizioni interne.

La scena si svolge di notte, sullo sfondo la Basilica di San Pietro si staglia illuminata ma lontana, quasi inaccessibile. La divisione netta tra la luminosità dello sfondo e l'oscurità dei primi piani sottolinea la distanza crescente tra il divino e il terreno, tra il potere spirituale e la realtà della vita quotidiana. I tre Papi emergono isolati, incapaci di comunicare tra loro, simboli di una Chiesa frammentata.

Al centro, il Papa vestito di bianco è rappresentato di spalle, icona solitaria che esprime un potere incapace di dialogare, persino con sé stesso. A sinistra, il Papa con il mantello rosso incarna la parte oscura della Chiesa: il colore rosso richiama la passione, il conflitto, il potere che si piega su se stesso, e il suo sguardo lontano accentua il senso di disconnessione. Infine, il Papa di profilo, ornato della tiara, introduce la memoria di un potere storico ormai svuotato di forza, testimone silenzioso di una gloria passata che non riesce più a trovare un posto nel presente.

La tensione cromatica, con il blu scuro che si fonde nel nero, il bianco tagliente e il rosso acceso, amplifica la sensazione di smarrimento e di distanza. Non c'è calore, non c'è conforto: solo una scena sospesa tra sogno e incubo, un paesaggio mentale che racconta la crisi profonda di un'istituzione incapace di ritrovare la propria autentica spiritualità.

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Monica Vendrame logo
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07 Marzo 2025
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“Fino all’alba” di Antonietta Malito: la poesia che culla il dolore, trasformandolo in luce

 

di  Monica Vendrame

Antonietta Malito, scrittrice e giornalista cosentina, ci regala un viaggio emozionale attraverso le pagine della sua nuova raccolta poetica, “Fino all’alba” (Bertoni editore), un tributo commovente alla madre, scomparsa nel 2022. Con una delicatezza che sa di carezze e nostalgia, Antonietta ci guida tra i versi che celebrano un amore senza tempo, quello tra una figlia e la sua guida più preziosa. In questa intervista, ci immergiamo nel suo mondo, esplorando la passione che alimenta la sua scrittura, il legame indissolubile con la figura materna e come la natura, con i suoi silenzi e i suoi ritmi, diventi complice della sua arte. Un dialogo intimo, che tocca l’anima e risveglia emozioni sopite.

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MONICA ISABELLA BONAVENTURA logo
Arte & Cultura
27 Febbraio 2025
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Gloria Barberi: tra sogni, colori e passione. L'arte come viaggio dell'anima

 

 

di  Monica Isabella Bonaventura

Ben trovata, Gloria, e grazie per essere qui con i nostri lettori per parlarci un po’ di te. La tua passione per la pittura è nata fin da piccola, e oggi ti stai impegnando per diventare una pittrice affermata, o quanto meno conosciuta nel mondo dell’arte.

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LA VOCE AGLI ITALIANI
PERIODICO DI POLITICA, ATTUALITÀ, CULTURA E TRADIZIONI POPOLARI
REGISTRATO PRESSO IL TRIBUNALE DI COSENZA AL N. RG. V.G. 327/2021, REGISTRO DELLA STAMPA n. 2/2021 del 17.02.2021

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