di Monica Vendrame
Era appena passata mezzanotte quando la festa per il compleanno di Giovanni Massaro, 22 anni, operaio di Torricella, si è trasformata in tragedia. Sulla provinciale 110, tra Lizzano e Faggiano (Taranto), un’auto fuori controllo ha stroncato quattro giovani vite: oltre a Giovanni, alla guida della Fiat Idea, sono morti Paolo Marangi, 19 anni di Sava, e due ragazze di 16 anni, Giorgia Narducci di Torricella e Anita Di Coste di Manduria.
Tornavano da un locale di Taranto, dove avevano brindato al compleanno del giovane operaio, quando l’auto ha perso aderenza in una curva, ribaltandosi e schiantandosi contro un albero, vicino alla centrale Enel di Lizzano. L’impatto è stato così violento che due ragazzi sono stati sbalzati fuori dall’abitacolo; gli altri due sono stati estratti dalle lamiere dai vigili del fuoco. Sul posto, oltre ai soccorsi, solo il crepitio dei lampeggianti e il peso di un silenzio irreparabile.
A Torricella, Sava e Manduria, i sindaci hanno proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali. "La nostra comunità è sconvolta. Giovanni era un ragazzo lavoratore, legato all’azienda agricola del padre. Giorgia, figlia dell’ex presidente della Pro-Loco, aveva tutta la vita davanti", ha scritto su Facebook Francesco Turco, sindaco di Torricella. A Sava, Gaetano Pichierri ha parlato di "un dolore che non ha parole", ricordando Paolo Marangi, mentre Gregorio Pecoraro, primo cittadino di Manduria, ha sottolineato: "Abbracciamo le famiglie di Anita e di tutti i ragazzi. La loro assenza è una ferita per tutti".
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L’incidente è avvenuto attorno alle 2:30 di domenica 6 aprile. La dinamica è ancora oscura: i carabinieri di Manduria e la polizia stradale stanno analizzando la scena, con l’aiuto del PISSTA per il ripristino della viabilità. Quel che è certo è che la Fiat Idea ha perso il controllo all’uscita di una curva, finendo fuori strada. I quattro giovani sono morti sul colpo, senza possibilità di soccorso.
Il tragico episodio riaccende i riflettori sulla sicurezza stradale. La Puglia, secondo i dati ASAPS, è la regione con il maggior numero di incidenti gravi nel 2023: 15 sinistri con più vittime, spesso su strade provinciali come la 110. "Queste strade sono trappole", denuncia l’Osservatorio ASAPS, ricordando che l’86% degli incidenti plurimortali avviene su percorsi extraurbani.
Dietro ai numeri ci sono volti, sogni, promesse. Giovanni, Paolo, Giorgia e Anita non torneranno più a casa, e le loro comunità restano con domande senza risposta. Quante volte ancora dovremo leggere di giovani vite spezzate su curve assassine? Forse è ora di trasformare il silenzio del lutto in urla di cambiamento: più controlli, educazione stradale, manutenzione delle strade. Perché ogni albero lungo il ciglio di una strada non sia l’ultimo testimone di una festa finita troppo presto.